Il Comitato di Borgata di Maristella ha, da sempre, segnalato i danni a case, giardini, terreni agricoli, mezzi e persone causati dalla fauna selvatica. Cinghiali, ma anche daini e cornacchie: dei primi si segnala la presenza massiccia all’ interno del nucleo abitato. (nelle foto allegate è possibile vederli percorrere  i lastricati in cotto di porticati e verande, cibarsi di crocchette sotto lo sguardo dei gatti domestici e invadere gli spazi umani alla ricerca di cibo con tutte le conseguenze che possono venire a crearsi a danno del genere umano). La loro presenza oltre che un problema di sicurezza è anche un problema igienico sanitario infatti  le corti coloniche sono ormai un luogo sporco, lurido e infestato da svariati parassiti, simili a latrine a cielo aperto.

Ci siamo confrontati e spesso scontrati con i dirigenti del Parco di Porto Conte che, per venire incontro alle continue richieste di aiuto da parte degli operatori agricoli e degli abitanti di Maristella, che è bene ricordarlo è l’unica borgata interamente circondata dal territorio del Parco, hanno posto in essere un piano triennale di contenimento degli ungulati i cui risultati, purtroppo, non sono stati sufficienti a risolvere del tutto il problema, ma comunque meglio del nulla. Detto ciò ci troviamo per l’ennesima volta  a dar voce agli abitanti di Maristella e agli agricoltori della Nurra di Alghero che sollecitano quelle decisioni efficaci che non siano, come finora è stato da parte di chi ha l’onere di rappresentare le borgate, solo  un  mero contributo teorico o disquisizioni ideologiche che, purtroppo, non contribuiscono ad una pronta risoluzione del problema ma bensì ne allungano e dilatano i tempi di risoluzione.  Constatato che le conseguenze derivanti da vari errori posti in essere nel passato nella gestione del territorio,  come ad esempio l’introduzione nelle oasi e nelle aree del Parco di Porto Conte, confinati con i terreni appoderati della riforma agraria, di specie non autoctone  come il cinghiale maremmano e i daini, ci ha portato oggi ad avere una situazione di emergenza e danni alle coltivazioni ormai non più sostenibile da parte degli operatori agricoli, il peso economico e sociale di tali decisioni infatti ricade in tutto e per tutto sui coltivatori che sempre più spesso vedono nel Parco, a torto o a ragione, una fonte di danni e non di opportunità. Può non piacere a taluni ma oggi come oggi abbiamo urgente bisogno di soluzioni come la procedura di caccia con sistema della braccata, con il controllo dei forestali, da attuarsi in tutto il territorio della Nurra comprese le aree Parco. Provvedimento straordinario atto a limitare drasticamente il numero dei cinghiali presenti. Troviamo francamente disarmante quanto comunicatoci, giorni fa,  dai dirigenti del Parco in relazione alla mancata approvazione del nuovo Piano di cattura e abbattimento da parte dell’ISPRA, organismo che dovrebbe fornire pareri tecnico scientifici a supporto delle Amministrazioni senza vincolarle e/o condizionarle come spesso sembra fare. Piano rigettato con la motivazione di carenza di segnalazioni dei danni da parte degli operatori agricoli. Gli agricoltori  è risaputo hanno smesso di segnalare i danni da quando hanno constatato che, a fronte di spese per istruzione pratica, non veniva rimborsato loro niente e fatto ancora più grave hanno ridotto e in alcuni casi smesso di coltivare il fondo, basta esaminare i Piani Colturali delle aziende agricole negli anni che vanno dall’ Istituzione del Parco ad oggi per rendersi conto delle dimensioni del fenomeno. Quindi adesso scopriamo che i danni devono essere segnalati al Parco con lo scopo di avere un peso in termini statistici in modo che l’Ispra possa convincersi, nell’ esprimere il suo parere tecnico scientifico, che esistono  le motivazioni per intervenire e poco importa se le  motivazioni sono evidenti e visibili a tutti quelli che hanno modo di transitare in zona, e poco importa se i Comitati di Borgata in rappresentanza degli abitanti delle Borgate e le organizzazioni di categoria in rappresentanza degli operatori agricoli , da anni abbiano segnalato in ogni sede, tavolo, riunione e organi di stampa la situazione di danno enorme alle produzioni agricole. Ad esempio ricordiamo una affollata  riunione organizzata dalla CIA proprio nella sede di Casa Gioiosa nella quale i danni sono stati segnalati in modo chiaro e altrettanto chiaro è stato il messaggio rivolto ai qualificati politici presenti. E poco importa se in altre parti d’Italia si interviene a tutela della flora, dell’altra fauna e dell’uomo stesso, per eradicare le specie di animali molto prolifici e voraci come  i cinghiali che è risaputo distruggono i nidi e le tane impedendo la riproduzione delle altre specie, danneggiano le piante e distruggono i tuberi rendendo pertanto vano il parametro principale che ogni Parco dovrebbe rispettare, parametro per il quale i Parchi stessi, compreso il Parco di Porto Conte, vengono istituiti cioè la conservazione della natura.

Forse a qualcuno poco importerà se i Comitati di Borgata continuano a ripetersi ma a noi MOLTO IMPORTA se com’è accaduto la settimana scorsa nella borgata di Maristella una signora è  riuscita all’ultimo momento a richiudersi dietro al cancello della sua abitazione sfuggendo miracolosamente al cinghiale che la inseguiva. Questo è MOLTO grave, cosa stiamo aspettando? Le responsabilità chi le detiene per incarico politico e/o istituzionale è meglio che le metta in campo subito invece di aspettare che accada il peggio.         
Per il Comitato di Borgata di Maristella f.to Tonina Desogos