L’ex Presidente del comitato di Guardia Grande-Corea, Tiziana Lai, in accordo con i 3 consiglieri dimissionari Antonello Fiori, Donatella Manunta e Fabio Corveddu, ha pubblicato la documentazione relativa all’assemblea del 3 giugno scorso, nella quale si evidenziano le motivazioni che hanno portato alla loro forte presa di posizione.

Ciò si è reso necessario poiché «6 dei 9 componenti del consiglio direttivo hanno disertato l’assemblea pubblica del 3 giugno (regolarmente convocata il 29 maggio 2015) e questo non ha reso possibile un confronto e il naturale passaggio di consegne agli altri membri del comitato» sottolineano nella lettera.

«Durante l’assemblea – spiegano i consiglieri dimissionari – sono emerse diverse irregolarità, ampiamente documentate (vedi verbale allegato), inerenti l’operato di alcuni membri del comitato, cui si aggiunge la testimonianza di Fabio Corveddu, primo dei non eletti nel consiglio direttivo. Quest’ultimo, invitato a partecipare ad una riunione organizzata dal vice presidente Davide Maffei per il 30 maggio 2015 (organizzata evidentemente in fretta e furia, non rispettando le norme statutarie e non avendo titolo per indire la stessa) per subentrare al Presidente Tiziana Lai (a detta loro consigliere dimissionario), riferisce di non essere stato messo al corrente dei fatti fin lì accaduti».

Ricordiamo che in relazione agli eventi documentati durante l’assemblea, Fabio Corveddu ha deciso di rinunciare al subentro nel consiglio direttivo, formalizzando proprio stamattina le sue dimissioni [LEGGI].

I consiglieri uscenti concludono «ribadendo il loro attaccamento al comitato e al territorio, a cui si sentono profondamente legati, sottolineando con dispiacere come la restante parte del consiglio si sia volutamente sottratta ad un confronto pubblico, rendendo così maggiore la distanza tra loro e il resto della borgata». Ribadiscono inoltre che «vista l’importanza del ruolo istituzionale che ricoprivano nel comitato, nonostante l’evidente divergenza emersa tra le parti, intendono favorire la chiusura di questa dolorosa vicenda nella maniera istituzionalmente più corretta, effettuando il passaggio di consegne nelle sedi e nelle modalità opportune».

Si riporta in allegato la documentazione pervenuta: