Il Presidente del Comitato Zonale Nurra, Antonio Zidda, dopo “l’autoconvocazione” del consiglio direttivo da parte della minoranza dei consiglieri, chiarisce quanto segue:

“Sono Antonio Zidda, Presidente del Comitato di Borgata di Sa Segada – Tanca Farrà, un gruppo di volontari regolarmente eletto e con statuto registrato, il cui fine è occuparsi delle problematiche relative alla nostre due borgate. Inizio subito con il dire che il comitato zonale nurra non esiste giuridicamente quindi, io, sono presidente anche di questa entità astratta. Lo zonale infatti, non ha statuto registrato benché “operi” da decine di anni. I vecchi consiglieri ci hanno fornito dei pezzi di carta, non registrati, redatti in fretta e furia, con data 2014 e controfirmati dalla minoranza dei consiglieri stessi. Una pagliacciata insomma, carta straccia.

Le borgate, come accaduto per i quartieri di Alghero, sono dotate e si sono dotate di Comitati di Borgata regolarmente eletti. Questo anche per merito dello stesso comitato zonale nurra, chiamiamolo ugualmente in questo modo che, ha dimostrato negli anni, la sua vergognosa inefficienza sul territorio e che non ha certo brillato per un’equa distribuzione delle risorse sull’intero agro, alimentando così le disuguaglianze e i conflitti esplosi poi negli ultimi tempi.

Che cosa accade ora? Nel dicembre 2014 si sono svolte le ridicole elezioni per il rinnovo delle cariche del predetto comitato. Ridicole anche perchè, oltre all’assenza di statuto, chiunque poteva votare il candidato di altre borgate. Quindi, ad esempio, si sarebbero potuti eleggere consiglieri dell’Arenosu eletti da persone di Guardia Grande, e così via. Per bloccare il perpetrarsi di questa ennesima pagliacciata, noi semplici cittadini ci siamo candidati per tentare di spazzare via coloro che nel passato avevano contribuito a ridurre l’agro in questo stato. Spesso persone che nemmeno hanno a che fare con l’agricoltura. Ebbene, ci siamo riusciti. All’inizio abbiamo anche tentato di salvare il Comitato (eravamo in maggioranza schiacciante) ma, dopo riunioni interminabili dove la vecchia politica, in minoranza, prediligeva le parole ai fatti traducendo gli incontri in estenuanti e inconcludenti maratone di 5 e più ore, abbiamo capito che non era possibile. In pratica, una certa parte politica, sempre in campagna elettorale e desiderosa evidentemente di crearsi un nuovo serbatoio di voti, ha cercato e sta ancora tentando di ripristinare i vecchi equilibri, alimentando malumori e giocando sulla smania di protagonismo e l’ignoranza di alcuni. Tuttavia la strada è ormai segnata, i Comitati di Borgata, d’ora in avanti, vigileranno ciascuno sul proprio territorio e per le istanze comuni potranno senz’altro attivarsi per avere una voce univoca. Peraltro, i tre Comitati di Borgata, Sa Segada – Tanca Farrà, Guardia Grande – Corea e Maristella vanno d’amore e d’accordo e già hanno realizzato insieme delle belle iniziative.

Invito i consiglieri dissidenti a crearsi un Comitato di Borgata, democraticamente eletto, che si occupi del loro territorio, senza pretendere di occuparsi di quello degli altri. Questa loro rabbiosa insistenza lascia perplessi. Perchè persone di altre borgate vogliono entrare nel merito delle decisioni prese a Maristella, Sa Segada, Tanca Farrà, Corea o Guardia Grande? Perchè, senza problemi, ad Alghero convivono diversi Comitati e in agro invece alcuni personaggi spingono per averne uno solo che si occupi di tutto il territorio? Certo, è evidente che, ora, una sola borgata non potrà più pretendere di mangiarsi tutta la piccola torta destinata all’agro ma solo la propria fetta; tuttavia credo che oggi tutti si sia consapevoli che questa sia la strada da seguire e che sul passato ci sia da stendere un velo pietoso.

La ridicola sceneggiata dell’autoconvocazione dell’inesistente comitato zonale nurra rappresenta il non ultimo tentativo di una certa vecchia politica di approfittare della rabbia repressa dei consiglieri e dei mancati consiglieri che hanno perduto qualche cosa, tra faccia, elezioni e cariche. Si tenta di alimentare la disarmonia in agro, perchè l’unità fa paura a chi vive di sola politica. Questo atteggiamento è molto deleterio sia per chi lo promuove sia perchè rischia di far perdere il controllo della situazione ai più ignoranti, come nel caso degli attacchi addirittura fisici nei confronti di un consigliere, motivati da puro astio.

Sia ben chiaro, sono loro stessi che si stanno autoescludendo con questi atteggiamenti ingiustificabili. Si può fare infatti del bene anche senza poltrone”.