In seguito alla recente notizia relativa all’aggressione da parte di un gruppo di cinghiali, avvenuta a Cefalù nelle zone limitrofe al Parco regionale delle Madonie, ai danni di una coppia e che ha comportato la morte di un uomo (LEGGI NOTA ANSA), il Presidente del Comitato di Maristella, Tonina Desogos, ha diramato un comunicato che riportiamo di seguito richiamando l’attenzione sul problema della fauna selvatica dei territori limitrofi al Parco regionale di Porto Conte:
«Oggi dopo quello che è successo, ad opera di un cinghiale, nel Parco Regionale delle Madonie risulta chiaro a tutti che seppur nelle legittime divergenze di pensiero e di opinione il dovere di garantire la sicurezza dei cittadini non può essere secondo a niente. Anche la piana della Nurra, distesa di terra agricola, in massima parte irrigua e pianeggiante, compresa nei territori dei comuni di Alghero, Porto Torres, Sassari e Olmedo, dove alla ben nota crisi economica globale si aggiunge quella dovuta alla crescita esponenziale e fuori controllo della fauna selvatica ormai principale causa di danni alle imprese agricole, presenta situazioni di criticità analoghe a quelle che hanno portato alla tragedia delle Madonie. Fauna selvatica, nello specifico cinghiali, daini, cornacchie, che, a causa di leggi, leggine, regolamenti risulta essere di fatto più protetta delle coltivazioni, degli agricoltori e delle loro famiglie. L’ecologismo esasperato, la distanza tra, il modus operandi di chi vive giornalmente il rapporto con la terra, perché da essa trae sostentamento, e i soggetti che da dietro una scrivania, il più delle volte in nome di uno sterile ambientalismo, caldeggiano norme assurde e dannose, ci ha portato alla situazione attuale. Le conseguenze derivanti dai vari errori nella gestione del territorio che nel passato sono stati posti in essere oggi ricadono interamente sull’attività agricola e come purtroppo le recenti cronache insegnano sulla sicurezza dei cittadini. Un esempio su tutti la decisione assurda, presa anni fa, di introdurre, nelle oasi e nelle aree del Parco Regionale di Porto Conte, interamente confinati con i terreni appoderati della riforma agraria ex ETFAS, specie non autoctone come il cinghiale maremmano e il daino, ci hanno portato oggi ad una situazione non più sostenibile sotto il profilo dei danni alle colture, all’ecosistema pre esistente, all’igiene e alla sicurezza delle persone. L’analisi dei piani produttivi aziendali degli ultimi anni evidenzia come alcuni prodotti, ad esempio le angurie, siano stati drasticamente ridotti o eliminati dai piani colturali delle aziende delle borgate algheresi a causa dei danni derivanti da cinghiali, cornacchie e daini. La piana della Nurra pertanto oggi si ritrova rinchiusa nella morsa che vede da un lato dalla città di Porto Torres, con i relativi terreni inquinati dal polo industriale, in cui non sono possibili coltivazioni e dall’altro lato il Parco di Porto Conte con il suo vasto territorio a protezione totale. Territorio in cui trovano applicazione norme rigide contro caccia e cattura possibili solo con procedure di abbattimento selettivo che, sebbene il management del Parco di Porto Conte abbia posto in essere per vari anni, non hanno ottenuto altro che un risultato scarso e deludente, infatti il tasso di riproduzione della fauna selvatica, nel caso specifico i cinghiali, ha vanificato impegno e spese sostenute e di fatto gli agricoltori denunciano un aumento dei danni provocati da fauna selvatica che spinta da fame e sete, non trovando cibo all’interno del territorio del Parco peraltro non dotato di adeguata recinzione, si riversa nei terreni agricoli causando la situazione che è sotto gli occhi di tutti. La Borgata di Maristella unico centro abitato completamente circondato dal Parco di Porto Conte, si ritrova con le corti coloniche ridotte a porcilaie, pisciatoi e quant’altro da parte dei cinghiali che nottetempo escono dal perimetro del Parco facendo razzie e lasciando parassiti vari. Ma da oggi dopo aver appreso cosa è successo nel Parco Regionale delle Madonie appare evidente che non possiamo pensare al nostro vicino Parco Regionale di Porto Conte solo in termini di opportunità e sviluppo per il territorio ma dobbiamo pensare al Parco anche in termini di impegno, collaborazione e ricerca di sinergie al fine di porre in essere azioni non più rinviabili per tutela, sicurezza e salute delle persone. Non siamo disposti a qualsivoglia compromesso che metta a repentaglio la salute e la sicurezza degli abitanti quindi chiediamo immediati provvedimenti urgenti, straordinari non più derogabili.Siamo a conoscenza del fatto che la V Commissione Regionale Presieduta dall’On. Lotto sta lavorando per cercare soluzioni adeguate al problema fauna selvatica auspichiamo pertanto condivisione da parte di tutti i soggetti preposti al fine di agire nell’immediato con soluzioni di emergenza non sia mai che come spesso succede “si chiuda il cancello dopo che i buoi sono scappati”».