Da Maristella denunciano l’eccesso di cinghiali, daini e cornacchie la cui presenza mina il lavoro degli agricoltori del territorio. Il problema riguarda tutto l’agro e viene denunciato da anni tuttavia ora la situazione è divenuta insostenibile. Ecco la nota del Comitato di Maristella, inviata agli Assessori all’Agricoltura e Ambiente della Regione Sardegna, agli assessori all’Ambiente e Borgate del Comune di Alghero, al Direttore e al Presidente del Parco di Porto Conte e al Sindaco di Alghero. Di seguito il comunicato.

OGGETTO: Ungulati e danni agricoltura – richiesta intervento urgente.

Con la presente ci rivolgiamo alle Autorità in indirizzo, per quanto di competenza, affinché possano porre in essere soluzioni immediate al fine di salvaguardare le produzioni agricole del territorio di Maristella e dell’intera piana della Nurra di Alghero. Questo Comitato da sempre ha segnalato i tanti danni arrecati dai cinghiali e ultimamente anche da daini e cornacchie, a case e giardini dell’ abitato di Maristella, evidenziandone anche i problemi igienico sanitari derivanti da corti coloniche e giardini ridotti a porcilaie, danni alle colture agricole, danni alle strutture turistiche, danni alla incolumità pubblica (incidenti stradali con danni a mezzi e persone) e danni allo stesso ecosistema (sottobosco devastato dall’attività di scavo alla ricerca di tuberi, radici, ecc., e scomparsa specie pre esistenti quali pernici, tortore, quaglie, lumache ecc. ).

Abbiamo dialogato, abbiamo collaborato (anche accogliendo nei nostri terreni privati i chiusini di cattura), ci siamo confrontati e spesso scontrati con il management del Parco di Porto Conte che, per venire incontro alle continue richieste di aiuto da parte degli operatori agricoli e degli abitanti di Maristella, che è bene ricordarlo è l’unica borgata interamente circondata dal territorio del Parco di Porto Conte, ha posto in essere un piano triennale di contenimento degli ungulati i cui risultati, purtroppo, non sono stati sufficienti a risolvere il problema. Preso atto degli scarsi risultati ottenuti, oggi ci troviamo per l’ennesima volta a dar voce agli agricoltori della Nurra di Alghero che chiedono decisioni efficaci che non si fermino al mero contributo teorico o a disquisizioni ideologiche che, purtroppo,come abbiamo già visto, non contribuiscono ad una pronta risoluzione del problema anzi ne allungano e dilatano i tempi di risoluzione. Appare evidente come e quanto, le varie azioni intraprese, come ad esempio gli abbattimenti da appostamenti fissi (altane), siano risultate insufficienti non portando ai risultati sperati per vari motivi: vuoi perché i cinghiali sono animali ad abitudini prevalentemente “crepuscolari” e “notturne”, vuoi perché vi è la sospensione dell’attività di abbattimento nel periodo estivo, vuoi perché la particolare facilità di riproduzione dei cinghiali (picco massimo Aprile-Maggio ed Agosto-Settembre con le scrofe che possono dare alla luce anche dieci piccoli), insomma tutte queste circostanze hanno reso praticamente vana la suddetta pratica di abbattimento. Alla predetta attività si è affiancata anche la cattura degli ungulati tramite chiusini ma anche questo non ha dato i risultati sperati sempre con la conseguenza che nel frattempo i cinghiali hanno continuato a riprodursi.

Sono passati estate, autunno e parte dell’inverso e ora tra gli agricoltori c’è chi inizia a preparare i fondi per la semina, altri a seconda delle colture hanno anche già seminato, altri ancora lasciano i terreni incolti perche si sono arresi con grave danno a loro stessi e all’intera economia della zona. Appare evidente che gli agricoltori abbiano la legittima aspettativa di vedere il risultato e il frutto del loro duro lavoro. In questa situazione possiamo dire, usando un eufemismo, che l’incertezza e lo sconforto regnano sovrani anche se parallelamente abbiamo la certezza che per l’ennesima volta assisteremo allo stesso scenario che si ripete ormai da troppi anni. Siamo consci che così sarà perche i vari rimedi tentati non hanno raggiunto il risultato sperato ed il comune pensare delle comunità confinanti con Il Parco di Porto Conte è che il Parco stesso rappresenti un danno enorme per gli operatori agricoli e non una opportunità di sviluppo come di fatto dovrebbe essere questo anche perché,sebbene svariate volte siano state avanzate richieste da questo comitato, da altri comitati e da associazioni di categoria non sono stati operati quelli adeguamenti normativi, forse impopolari per il politically correct , atti ad introdurre forme di caccia e/o cattura diversificate quali ad esempio quelle col sistema della cerca, della braccata, della girata (ove la vegetazione è particolarmente densa), e del trappolaggio ad opera degli agricoltori, da attuarsi , sia nell’area del Parco che nelle aree contigue ad esso. Tutte forme da attuare in via del tutto straordinaria per la salvaguardia e la tutela delle produzioni agricole.

La stampa e i media ci riportano le seguenti dichiarazioni rilasciate dai responsabili del Parco dell’Asinara in merito ai problemi causati da cinghiali e capre in quanto specie particolarmente devastanti per gli ecosistemi dell’isola; «Per la tutela della flora, si è reso necessario intervenire per eradicare quella specie di animali molto prolifici e voraci, come le capre che determinano problemi sulla vegetazione». «I cinghiali inoltre distruggono i nidi del gabbiano corso impedendone la riproduzione, così come sciupano le piante arboree e i tuberi». «La conservazione della natura, dal punto di vista istituzionale è il parametro più importante per il quale vengono istituiti i Parchi».

Alla luce di quanto precedentemente esposto riferito al Parco di Porto Conte e di quanto letto riferito al Parco dell’Asinara sorge spontanea una domanda perché non attuare l’eradicazione tendente allo zero degli ungulati del Parco di Porto Conte e di tutte le aree protette site nella Nurra di Alghero? Forse la tutela dell’ecosistema delle nostre zone , sommata alla tutela delle produzioni agricole, sommata alla tutela degli agricoltori e delle persone che si trovano a passare nelle nostre strade non è quantomeno paragonabile alla tutela operata all’Asinara e non merita la stessa attenzione? “Le proverbiali montagne che la fede muove non sono niente in confronto a ciò che fa la volontà.” (Victor Hugo)

Distinti Saluti. Per il Comitato di Borgata Il Presidente F.to Tonina Desogos