Pubblichiamo di seguito una lettera aperta e le foto ricevute da un residente della borgata di Sa Segada.

Nei giorni scorsi ho seguito con attenzione le varie notizie riportate nel vostro blog relativamente al probabile trasferimento dei Rom nel campo sportivo della borgata di Sa Segada ed ho tirato un vero sospiro di sollievo nel sentire le parole del Sindaco a Guardia Grande sabato 23, quando ha affermato che quella era solo una remota possibilità!

Ma vi sareste immaginati cosa sarebbe accaduto se realmente la comunità nomade fosse stata trasferita a Sa Segada?

Per me il definitivo colpo di grazia ad un centro ormai totalmente abbandonato!

Sembrava che qualcuno avesse pensato a quella soluzione avendo considerato la nostra borgata già completamente disfatta!

Ma chi potrebbe pensare il contrario?

Abito nella parte marginale di questo immenso territorio, verso la strada dei due mari. Sono rientrato da due mesi dalla Germania dopo che vi sono stato per quindici anni, rientrando in Sardegna solo per qualche giorno di ferie d’estate! Erano ormai degli anni che non passavo in borgata e la percezione dello sfacelo da cui è colpita mi proveniva unicamente da notizie frammentarie e poche righe lette non ricordo più dove. Ieri, dopo non so quanto tempo sono finalmente ripassato in borgata….uno spettacolo spettrale!

A parte i due cagnolini che si aggiravano innocui per il piazzale, per il resto sembrava una scena da Far-west…avete presente quei villaggi deserti, dove non si vede anima viva e dove l’unico suono è il vociare del vento? Ecco, questa era Sa Segada ieri (30 novembre 2014 ndr) alle 12!!

Mi guardo intorno e noto i tanti particolari che, sfrecciando in macchina veloce, mi sono sempre passati inosservati …alle mie spalle un edificio, mezzo diroccato, il cui accesso è vietato da un’ordinanza dei carabinieri. In passato era stato oggetto di occupazioni abusive e di atti vandalici ed i segni ci sono tutti!

Di fronte ad esso circa quattro-cinque cassonetti, traboccanti di rifiuti con addirittura un contenitore completamente rovesciato!

Tutto intorno immondizie di vario genere, sparse dovunque! Poi mi viene un pensiero… ed il campo sportivo?

Ricordo che spesso e volentieri, il sabato pomeriggio ci andavo a giocare con i miei amichetti. Ho pensato… vediamo un po’ com’è?

Ed ecco anche lui, vecchia gloria del nostro passato abbandonato, inerbito, tristemente lasciato al suo destino!

Il cancello spalancato e l’edificio un tempo adibito a spogliatoio con i muri imbrattati di vernice! L’unica cosa ancora come la ricordavo era la targa, bella grande e bianchissima, con su scritto CAMPO DI CALCIO “SA SEGADA”!!

Mi sposto a piedi per tornare verso la macchina, lasciata in borgata, ed alla mia sinistra rivedo il vecchio ufficio postale… anche esso lasciato al suo destino, con le serrande in preda alla ruggine ed una parte dei locali occupati da non so bene chi!

Ad un certo punto dico basta, me ne vado!

Di tutto ciò che ricordo non solo non ho trovato niente di nuovo, ma ciò che avevo lasciato alla mia partenza è un totale sfacelo!

No, però qualche cosa di nuovo c’è!

Un cartello, quasi una beffa, che spunta tra la vegetazione di un cespuglio, ovviamente non curato, che recita: “Comune di Alghero – Sa Segada”!

E’ un qualche cosa che non mi lascia indifferente perché chiunque avrebbe pensato ciò che ho pensato io in quell’istante: “Comune di Alghero? A vedersi non si direbbe!!”

Avrei piuttosto pensato ad una zona di confine remota di un territorio immenso od ancora meglio che Sa Segada fosse semplicemente diventata “TERRA DI NESSUNO”.

DISGUSTATO SALGO IN MACCHINA, ma è proprio in quel mentre che il mio sguardo è catturato da una cosa, grande, alta, che incredibilmente era passata inosservata alla mia attenzione… pensai… eccolo la, il simbolo di tutto il degrado.

La grande palma che ha torreggiato per anni affianco alla chiesa, persino lei, arrendendosi all’aggressivo punteruolo rosso, aveva ammainato la bandiera, senza che nessuno dal materno Comune di Alghero avesse fatto alcunché per salvarla!

Riesco finalmente a salire in macchina e, nell’andare via trovo alla mia sinistra la vecchia scuola elementare! C’è però qualche cosa che non mi torna… è abitata!!!

Dunque anche qua’ niente è rimasto come prima, nemmeno la scuola elementare!!!

Trovo a pochi metri un signore con la moglie e chiedo: ”Mi scusi ma….chi abita dentro la scuola?

RISPONDE LA MOGLIE CON VOCE GRACCHIANTE E QUASI INFASTIDITA: “I Rom!!!

Pensi che sono 13 – continua – 11 bambini e due adulti!!”

“OH MAMMA!!” Esclamo io… metto la prima, saluto e me ne vado!

Nel frattempo penso… vado da Mamma ad Alghero e mi dirigo verso la strada dei due mari ripercorrendo la strada fatta per venire!

Mentre sono in marcia lungo il breve tragitto penso… la scuola era abitata dai Rom, che alla fine è una sola famiglia, seppure numerosa, ma forse, di tutto ciò che ho visto era davvero la cosa più decorosa e, soprattutto, l’unica forma di vita di quella borgata!

Pensando pensando giungo nei pressi del ponte, attraversando il quale avrei raggiunto la strada per Alghero ma… sorpresa!!! E’ chiuso!!

Dei pesanti blocchi, con annesso un divieto di transito, si pongono a sbarramento del viandante!!

Un pastore che si trovava li con il bestiame mi dice :”DOVE VUOLE ANDARE LEI??” ed io: “Mah, veramente volevo arrivare alla strada per Alghero… ma da quanto è chiuso?? E lui: ”Da quasi due anni!!

Non esclamo nulla, per quanto vorrei gridare al mondo la mia ira ….credevo che fosse la palma l’ultimo scempio ed invece no!!

Spero vorrete pubblicare questo mio racconto come una delle tante testimonianze da un cittadino deluso ed amareggiato e nella speranza che queste righe vengano lette da chi sotto elezioni, mi dicono, abbia fatto della salute dell’agro il suo cavallo di battaglia!

Salvatore”

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