Nell’agro di Alghero, nella chiesetta campestre in località Gutierrez, si rinnova l’appuntamento religioso con la ricorrenza di Sant’Antonio abate, Sant Antoni del Foc. Le celebrazioni, presiedute dal parroco don Filippo Dore, si svolgeranno all’insegna dell’antica tradizione che prevede l’accensione del falò il giorno antecedente la ricorrenza del santo patrono.

I festeggiamenti prevedono:

Venerdì 16 gennaio, la S.Messa alle ore 18:30 con a seguire l’accensione e la benedizione del fuoco.

Sabato 17 gennaio, la S.Messa alle ore 11:00 e la processione con il simulacro del santo lungo una strada interpoderale fino alla statua della Madonna dei Campi dove ci sarà la benedizione dei terreni e degli animali. Alla processione prenderanno parte le bandiere dei gremi cittadini e tutte le bandiere e gli stendardi provenienti non solo da tutte le borgate della Nurra ma anche da numerosissimi paesi della provincia che devotamente presenziano e devolvono al Santo il loro rispettoso saluto.

La chiesa di Sant’Antonio abate, seppure nascosta tra le campagne e molto modesta nella sua fattura, ha una sua storia che l’ha vista protagonista della vita delle campagne algheresi tra gli anni ’30 e ’50 quando ancora non esisteva la chiesa di Santa Maria la Palma e la chiesa di Fertilia era in costruzione.

Alla piccola chiesetta rurale – che sta a poche centinaia di metri dall’aeroporto militare nell’antica borgata del Dopolavoro- sono devote decine di famiglie, in particolar modo quelle dei coloni e degli assegnatari dei terreni circostanti in un clima all’insegna della familiarità e della genuina semplicità.

Un sentimento di affetto forte che si manifesta annualmente anche con il perpetuarsi del rito dell’obriere, colui che per tutto l’anno si occupa della chiesa e dell’organizzazione della festa religiosa. La chiesa, ricadente sotto la giurisdizione parrocchiale di Fertilia e i piccoli interventi di gestione e manutenzione si svolgono grazie allo spirito collaborativo delle famiglie del circondario. Questo clima di serenità e di familiarità è turbato dalle recenti voci che indicherebbero nei terreni Laore antistanti la chiesetta il sito prescelto per la realizzazione di nuovi campi di sosta per la popolazione di etnia Rom.

Si auspica che l’Amministrazione Comunale non intenda dare seguito a questa volontà in quanto la chiesetta e i fabbricati circostanti sono già stati oggetto di ruberie ed di atti vandalici e tale decisione renderebbe vano il lavoro volontaristico che i numerosi fedeli e le associazioni stanno perpetuando per la valorizzazione e riqualificazione dell’antica borgata.