Passate le feste di fine anno e Alghero si è distinta con un interessante programma di eventi il cui culmine, come di consueto, è stato il capodanno, con fuochi d’artificio, concerti e altre manifestazioni.

Tore Piras ha scritto a Portocontenews: “Il nostro territorio, ancora una volta ha contribuito in modo determinante all’allestimento delle feste in città: gran parte del denaro speso infatti, proviene dalla Fondazione Meta, sostenuta dagli introiti delle Grotte di Nettuno. Mentre ad Alghero si è festeggiato, a noi, alle borgate e ai bambini residenti, nemmeno un albero di Natale comunale, nemmeno una luminaria da parte della politica algherese. Ho girato per le borgate e nulla faceva pensare che fossimo a Natale: tutto buio, come se fosse un qualsiasi momento dell’anno. Solo Maristella si è salvata (da sola, attraverso l’iniziativa del comitato locale), allestendosi un bel presepe. Fino a qualche anno fa per Natale le borgate, (ricordo a tutti che siamo lontani fino a oltre 15 chilometri dalla città) ricevevano un segnale di vicinanza, di solidarietà da parte di Alghero: semplici ma significativi alberi di Natale, luminarie varie. Ora non abbiamo più nemmeno quelli. Quest’anno solo un misero coro in ciascuna borgata, il cui costo vorrei sapere. Meglio un piccolo segnale tradizionale “visibile” a tutti, per un periodo prolungato. Credo sarebbe stato molto più gradito e realizzato con un minimo sforzo. Mi turba notare come, ultimamente, l’escalation di proteste della popolazione per l’abbandono del territorio abbia raggiunto vette mai viste prima ma che la politica algherese, come sempre, sia girata dall’altra parte”.

Lettera firmata: Tore Piras. Foto: Borgate di Guardia Grande, Sa Segada, Santa Maria la Palma. Addobbi natalizi: Alghero.