Si è svolto martedì sera ad Alghero il consiglio comunale con, all’ordine del giorno, modifiche allo statuto del Parco di Porto Conte. In quel frangente si è colta l’occasione per aprire la discussione sul coinvolgimento delle borgate di Maristella e Guardia Grande, maggiormente coinvolte dal Parco, all’interno della gestione dell’Ente. Purtroppo la proposta, giunta in maniera unanime dall’opposizione, non ha trovato il favore della maggioranza.

Dario Deriu, Presidente del Comitato dei cittadini che sta protestando da anni per l’abbandono del territorio di Porto Conte commenta: “Niente di fatto: gli abitanti delle Borgate ancora estromessi dal Parco in casa propria. Martedì mattina il Sindaco ci aveva fatto intendere che nulla era ancora stato deciso in merito ai nomi dei componenti del Direttivo dell’Ente e che la decisione sarebbe spettata all’assemblea del Parco, che si terrà venerdì 16 gennaio. Per questo motivo il nostro Comitato si era attivato e eravamo riusciti a far convergere positivamente tutta l’opposizione in consiglio comunale sulla nostra proposta, ritenuta peraltro sensata anche da alcuni esponenti della maggioranza.

Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Nuovo Centro Destra e Forza Italia erano quindi d’accordo e avevano presentato una risoluzione ad hoc sull’argomento. La proposta era peraltro emersa da tempo come utile per pacificare gli animi, sia in fase pre-elettorale sia tra le esigenze della popolazione anche in occasione della Commissione Paritetica che sta discutendo sull’istituzione del nuovo Comune di Porto Conte. Il Parco infatti, così com’è strutturato, è ritenuto da sempre un corpo estraneo dai residenti e un coinvolgimento degli stessi nella gestione sarebbe stato un ottimo segnale e un punto di partenza importante per ridare slancio alla zona e riavvicinare Alghero alla lontana periferia.

Purtroppo, la maggioranza, per bocca del Sindaco Bruno, non ha ritenuto accoglibile questa richiesta di compartecipazione. Richiesta, ribadiamo, normalmente accoglibile da tutti i parchi del pianeta terra. Lo stesso Mario Nonne, consigliere comunale della lista del Sindaco e esponente dell’agro, dettosi favorevole la stessa mattina a Santa Maria la Palma, si è poi tirato indietro in consiglio comunale qualche ora dopo.

Sono mesi che il nostro Comitato supplica, per il bene di tutti, dei segnali di distensione da parte di Sant’Anna. In questo caso si sarebbe potuto prevedere, per esempio, un consigliere in più nel direttivo rispetto al passato, così da non turbare gli equilibri politici in campo e venire incontro alle richieste dei cittadini. Purtroppo, invece, siamo stati snobbati, senza spiegazioni ragionevoli.

A fronte di questa chiusura netta da parte dell’amministrazione e in assenza di proposte serie alternative, non ci resta che riprendere la raccolta firme voluta dalla popolazione e indirizzata alla Regione per il ridimensionamento generale del Parco. Il documento è già stato firmato da oltre 300 persone nei primi due giorni di presentazione ma era stato successivamente messo in stand by in attesa di un gesto di apertura sul tema da parte degli organi di governo cittadini.

La raccolta firme che porteremo agli uffici competenti a Cagliari prevede, dopo un breve preambolo sulla situazione incredibile venutasi a creare in questi anni, corredata di foto e video, la richiesta motivata di un forte ridimensionamento del territorio soggetto alle competenze del Parco. Inoltre auspica l’azzeramento dei trasferimenti regionali al Parco stesso e il passaggio totale della gestione agli organi regionali (Ente Foreste).

Infine richiede di mantenere per sempre i compensi pari a zero per i consiglieri di amministrazione e il presidente e offre personale volontario residente nelle aree limitrofe disponibile a collaborare gratuitamente con l’Ente Foreste in caso dell’auspicato passaggio di competenze.

La Regione ha già dimostrato in diverse occasioni del passato e anche recentemente di non gradire le scelte effettuate dalla politica algherese nella gestione del territorio: con questa raccolta firme siamo costretti, ancora una volta e con rammarico, a remare contro il nostro Comune. Certamente non si può dare la colpa ai cittadini per questo: stiamo solo rivendicando il diritto di vivere serenamente a casa nostra.

Morale: contenta la maggioranza e scontenti i cittadini. Sarà la strada giusta? “.